Heiligerblut
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Un breve articolo su un giornale è lo spunto per il racconto che, attraverso più di tre secoli, collega e intreccia i destini di due famiglie nel piccolo paese di Portalbera, spesso soggetto ai capricci del grande fiume. L’Heiligerblut, il calice che aveva accolto il sangue sgorgato dal costato di Cristo aperto dalla lancia di Longino, è il filo conduttore, le fil rouge, del racconto. La storia si dipana dai piedi del Calvario alla Spagna della Reconquista dei cristianissimi regnanti Ferdinando ed Isabella; dall’espulsione degli Ebrei da Malaga, a seguito dell’Editto dell’Alhambra, alla navigazione fino a Genova per raggiungere Milano, seguendo le orme di sant’Agostino, che non aveva voluto rinunciare alla propria fede. Il destino finisce per giocare un ruolo importante: i discendenti di quei profughi si trovano ad intraprendere una nuova vita che, prima attraverso la gloriosa giornata della battaglia di Pavia del 1525 e le tragiche giornate, poi, del sacco del ’27, li porterà ad approdare alla Mensa Vescovile di Portalbera. E da allora, le loro vicende saranno tutt’uno con quelle del paese che li ha accolti, assieme al destino di quelli vicini, da San Cipriano ad Arena, da Stradella a Cigognola, di cui condivideranno le sorti, passando attraverso la grande Storia, quella più minuta o ancora quella di significativa importanza locale con l’edificazione della nuova chiesa e del campanile. E poi il riflesso della peste manzoniana e la fortunosa riscoperta delle vicende dell’Heiligerblut e del suo peregrinare nei secoli attraverso l’Europa, ma con la predestinazione a ritornare nella chiesa dell’Assunta.
Descrizione
Un breve articolo su un giornale è lo spunto per il racconto che, attraverso più di tre secoli, collega e intreccia i destini di due famiglie nel piccolo paese di Portalbera, spesso soggetto ai capricci del grande fiume. L’Heiligerblut, il calice che aveva accolto il sangue sgorgato dal costato di Cristo aperto dalla lancia di Longino, è il filo conduttore, le fil rouge, del racconto. La storia si dipana dai piedi del Calvario alla Spagna della Reconquista dei cristianissimi regnanti Ferdinando ed Isabella; dall’espulsione degli Ebrei da Malaga, a seguito dell’Editto dell’Alhambra, alla navigazione fino a Genova per raggiungere Milano, seguendo le orme di sant’Agostino, che non aveva voluto rinunciare alla propria fede. Il destino finisce per giocare un ruolo importante: i discendenti di quei profughi si trovano ad intraprendere una nuova vita che, prima attraverso la gloriosa giornata della battaglia di Pavia del 1525 e le tragiche giornate, poi, del sacco del ’27, li porterà ad approdare alla Mensa Vescovile di Portalbera. E da allora, le loro vicende saranno tutt’uno con quelle del paese che li ha accolti, assieme al destino di quelli vicini, da San Cipriano ad Arena, da Stradella a Cigognola, di cui condivideranno le sorti, passando attraverso la grande Storia, quella più minuta o ancora quella di significativa importanza locale con l’edificazione della nuova chiesa e del campanile. E poi il riflesso della peste manzoniana e la fortunosa riscoperta delle vicende dell’Heiligerblut e del suo peregrinare nei secoli attraverso l’Europa, ma con la predestinazione a ritornare nella chiesa dell’Assunta.
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