LE DONNE DEI GIRASOLI

15.00

L’idea di questo libro nasce il 24 marzo 2022, dopo un mese esatto dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Il Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A. si è da subito messo a disposizione per far fronte, insieme ad altre associazioni, all’emergenza dell’arrivo in massa sul territorio italiano, e quindi anche vogherese, di tante donne e bambini in fuga dalla guerra. Inna, Alessia, Rosa e Nastasia, le nostre “Donne Ponte” (perché ponti tra culture e lingue diverse), alcune delle quali hanno scritto o raccontato le storie di questo libro, hanno diffuso i loro numeri di telefono e si sono messe a disposizione per ascoltare e rispondere ai vari bisogni delle donne profughe, che a mano a mano emergevano. Ma hanno anche ascoltato le loro storie e il loro smarrimento, i viaggi rocamboleschi fatti per arrivare in territorio italiano e la bellezza dell’arrivo in una Terra senza bombe sulla testa; hanno accolto e cullato la loro nostalgia, rassicurato la loro paura di una Terra nuova con una lingua sconosciuta e senza punti di riferimento e hanno accarezzato i loro bambini spaventati da ogni rumore forte e da qualsiasi velivolo attraversasse il cielo sopra Voghera. Il centro C.H.I.A.R.A. a sua volta si è fatto “casa” per loro, come luogo di incontro e come base per le varie attività. Ci raccontavano storie terribili: da quella del ragazzo che, nascosto nel fienile, aveva visto giustiziare uno dopo l’altro tutti i membri della sua famiglia, fino a poco prima seduti a tavola a chiacchierare, a quella delle donne madri che “si offrivano” ai soldati russi perché non prendessero le figlie preadolescenti. E poi le storie dei lunghi viaggi massacranti a piedi per arrivare al confine o di quelli asfissianti, schiacciati in un vagone di un treno. E così, il 24 marzo 2022, ad un mese esatto dall’inizio della guerra, è nata l’idea di condividere tutte le storie che ascoltavamo, anche fuori dal centro antiviolenza, per non tenere solo per noi questo materiale umano così prezioso.

 

                                                                                                                     

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Descrizione

L’idea di questo libro nasce il 24 marzo 2022, dopo un mese esatto dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Il Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A. si è da subito messo a disposizione per far fronte, insieme ad altre associazioni, all’emergenza dell’arrivo in massa sul territorio italiano, e quindi anche vogherese, di tante donne e bambini in fuga dalla guerra. Inna, Alessia, Rosa e Nastasia, le nostre “Donne Ponte” (perché ponti tra culture e lingue diverse), alcune delle quali hanno scritto o raccontato le storie di questo libro, hanno diffuso i loro numeri di telefono e si sono messe a disposizione per ascoltare e rispondere ai vari bisogni delle donne profughe, che a mano a mano emergevano. Ma hanno anche ascoltato le loro storie e il loro smarrimento, i viaggi rocamboleschi fatti per arrivare in territorio italiano e la bellezza dell’arrivo in una Terra senza bombe sulla testa; hanno accolto e cullato la loro nostalgia, rassicurato la loro paura di una Terra nuova con una lingua sconosciuta e senza punti di riferimento e hanno accarezzato i loro bambini spaventati da ogni rumore forte e da qualsiasi velivolo attraversasse il cielo sopra Voghera. Il centro C.H.I.A.R.A. a sua volta si è fatto “casa” per loro, come luogo di incontro e come base per le varie attività. Ci raccontavano storie terribili: da quella del ragazzo che, nascosto nel fienile, aveva visto giustiziare uno dopo l’altro tutti i membri della sua famiglia, fino a poco prima seduti a tavola a chiacchierare, a quella delle donne madri che “si offrivano” ai soldati russi perché non prendessero le figlie preadolescenti. E poi le storie dei lunghi viaggi massacranti a piedi per arrivare al confine o di quelli asfissianti, schiacciati in un vagone di un treno. E così, il 24 marzo 2022, ad un mese esatto dall’inizio della guerra, è nata l’idea di condividere tutte le storie che ascoltavamo, anche fuori dal centro antiviolenza, per non tenere solo per noi questo materiale umano così prezioso.

 

                                                                                                                     

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