La donna è mobile
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Quando ascoltai per la prima volta l’aria “La donna è mobile”, chiesi a mio padre: “Perché la donna è mobile? È una poltrona o un sofà?”
Ed ora che ho scritto un libro sulla mia passione, l’opera lirica, mi è ritornata in mente questa domanda e la giro a voi. Ricordo che, quando andai a vedere un’opera lirica, avevo 12 anni…
Immaginatevi una ragazzina entrare in quel “salotto”: spettacolo per gli occhi e per il cuore. Già essere là, in quel teatro, era un incantesimo; ma, non appena le luci si furono spente, entrò il Direttore d’orchestra che, come un prestigiatore, con un gesto delicato e deciso, fece emergere dal silenzio la magia delle note, la musica, la sinfonia, il canto, il tutto, insomma, racchiuso in un armonico cofanetto di gioie e dolori, di colori e di equilibrio. Oltre a diventare melomane, mi innamorai della voce del baritono e, soprattutto, di quel baritono, il Principe dei baritoni: il Maestro Piero Cappuccilli, inarrivabile per arte scenica, linea di canto e capacità di trasmettere emozioni al pubblico.
Questo libro vuol essere un omaggio al cantante, all’artista sublime, all’uomo di teatro, a colui che è stato uno dei più grandi interpreti non solo verdiani, bensì della storia dell’opera, colui che ha scritto con le proprie interpretazioni pagine immortali.
Descrizione
Quando ascoltai per la prima volta l’aria “La donna è mobile”, chiesi a mio padre: “Perché la donna è mobile? È una poltrona o un sofà?” Ed ora che ho scritto un libro sulla mia passione, l’opera lirica, mi è ritornata in mente questa domanda e la giro a voi. Ricordo che, quando andai a vedere un’opera lirica, avevo 12 anni… Immaginatevi una ragazzina entrare in quel “salotto”: spettacolo per gli occhi e per il cuore. Già essere là, in quel teatro, era un incantesimo; ma, non appena le luci si furono spente, entrò il Direttore d’orchestra che, come un prestigiatore, con un gesto delicato e deciso, fece emergere dal silenzio la magia delle note, la musica, la sinfonia, il canto, il tutto, insomma, racchiuso in un armonico cofanetto di gioie e dolori, di colori e di equilibrio. Oltre a diventare melomane, mi innamorai della voce del baritono e, soprattutto, di quel baritono, il Principe dei baritoni: il Maestro Piero Cappuccilli, inarrivabile per arte scenica, linea di canto e capacità di trasmettere emozioni al pubblico. Questo libro vuol essere un omaggio al cantante, all’artista sublime, all’uomo di teatro, a colui che è stato uno dei più grandi interpreti non solo verdiani, bensì della storia dell’opera, colui che ha scritto con le proprie interpretazioni pagine immortali.
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